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Un rapporto confidenziale con una terza persona è grave quanto un tradimento?

La riposta è. Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione, depositata all’inizio di agosto, rappresenta un esempio di come una frequentazione assidua con un’altra persona possa causare l’addebito della separazione.

È stata respinta la richiesta di mantenimento di un marito invalido, inabile al lavoro, al quale è stata anche addebitata la separazione. Perché? Perché da tempo l’uomo frequentava assiduamente una donna. La moglie ha scoperto questa “relazione”, e ciò ha sancito la fine del matrimonio.

Il rapporto confidenziale che l’uomo aveva con l’altra donna è stato considerato alla stregua di un vero e proprio tradimento, per l’esattezza “sintomatico del comportamento infedele”.

Questo tipo di rapporto confidenziale, tenuto tra l’altro nascosto, ha causato nella moglie una profonda sfiducia, ed una sensazione di abbandono, oltre ad una lesione della reputazione, poiché molti erano al corrente di questo rapporto “amichevole” sospetto, tranne la moglie.
Per dimostrare un tradimento non è necessario sorprendere il coniuge a letto con qualcuno, ma è sufficiente, in casi come questo, raccogliere prove nelle quali emerge in maniera inconfutabile il suo atteggiamento ambiguo, che lascia intendere che abbia un amante.

Nel caso in questione, la signora aveva ingaggiato un investigatore privato, che dopo aver eseguito le apposite indagini, aveva fornito alla donna un dossier nel quale era evidente il rapporto di confidenza dell’uomo con un’altra donna, scandito da numerosi incontri ed atteggiamenti ambigui.

L’uomo non ha negato il tradimento, e non è stato in grado di dimostrazione che la sua crisi matrimoniale era precedente al suo rapporto extraconiugale. Gli è stata quindi addebitata la separazione, perché sua la responsabilità della rottura.

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Fonte diritto.it

 

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