Sicurezza informatica: il piano dell’Italia contro gli attacchi hacker
La prima bozza della strategia nazionale per la sicurezza informatica sarà pubblicata verso settembre. Ma il vicedirettore del Dipartimento per le informazioni sulla sicurezza (Dis), che vigila sulle infrastrutture critiche e sullo spazio cibernetico italiano, ha già tracciato i binari su cui viaggerà il piano. Obiettivo: alzare le difese informatiche del paese davanti a minacce sempre più aggressive e preoccupanti.
“Si stima che la perdita economica imputabile al cybercrime nel 2020 possa raggiungere i tremila miliardi di dollari e che gli attacchi informatici possano interessare il 74% del volume degli affari mondiali”.
L’attacco hacker che il 12 novembre 2018 ha colpito 500mila caselle di posta elettronica certificata e alcuni tribunali in Italia, costretti alla paralisi per un giorno, è stato il banco di prova del nuovo corso. Dopo la conferenza stampa “siamo passati dal 30% di password cambiate su 150mila account delle pubbliche amminsitrazioni all’83% nelle 20 ore successive”.
Il 2018 ha segnato una stretta nelle regole di protezione dei dati. A maggio è entrato in vigore il regolamento europeo sulle informazioni personali (Gdpr). È iniziata l’attuazione della Nis. E l’Italia ha scritto un decreto per applicare anche alle società di telecomunicazioni difese simili a quelle che devono alzare le aziende nel mirino della Nis.
Leggi che, sommate a quelle contro l’antiterrorismo e il golden power contro gli investimenti predatori, riconoscono i nuovi volti che assume la minaccia informatica. Ma che non bastano. “La disinformazione porta nuove complessità nella società”, riconosce Baldoni. E il cybercrime, aggiunge, “subirà un’accelerazone che proseguirà nei prossimi anni con l’intelligenza artificiale”.
Quella cibernetica “è una battaglia di difesa ed economica”. Oggi le aziende italiane esportano tra 80 e 120 miliardi di euro, ma c’è spazio per crescere e arrivare a 180 miliardi entro il 2020.
Prima di ogni cosa è necessario prevenire i danni che possono essere provocati all’interno di un’azienda.
Queste in elenco solo alcune delle attività utili alla tutela del patrimonio aziendale:
- Controspionaggio industriale
- Bonifiche ambientali elettroniche e telefoniche
- Antisabotaggio
- Tutela della Proprietà Intellettuale
- Investigazioni pre-assunzione
- Infedeltà dei dipendenti e collaboratori
- Assenteismo e verifica uso scorretto permessi ex legge 104
- Controllo addetti agli incassi
- Controllo itinerario merci
- Controllo agenti
- Controllo depositi e magazzini
- Mystery shopping
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