Licenziamento, quando è legittimo?
Il Tribunale di Bari con sentenza n. 689 del 2016 dispone la legittimità del licenziamento anche solo per condotta indicibile da parte del dipendente, perché essa compromette irreversibilmente il rapporto fiduciario tra il dipendente ed il datore di lavoro mettendo in dubbio la correttezza dei futuri adempimenti.
Ma la linea tra il legittimo licenziamento e non, è molto sottile. Quando esso può essere definito tale?
Un esempio recente è il caso di un dipendente che ha prelevato 3 lt. di benzina dal mezzo di pubblico impiego per rifornire il suo mezzo privato, in tal caso il principio di Cassazione (13168/2015) rileva che pur non essendoci stato alcun danno patrimoniale resta comunque giustificato il licenziamento per cattiva condotta sul posto di lavoro.
Talvolta alcuni licenziamenti non sono poi così giustificati, ma la prova di comportamento scorretto può essere data solo dal datore di lavoro, che potrà avvalersi di un’agenzia investigativa che tramite un monitoraggio costante, potrà svolgere un’ indagine approfondita sulla correttezza dei dipendenti ed eventuali soci, possibili situazioni di conflitto, informazioni sul comportamento del personale ed eventuali ammanchi, fornendo al cliente tutta la documentazione necessaria per essere prodotta in giudizio, avvalendosi anche degli agenti investigativi per fornire ulteriori testimonianze.