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Cosa succede se l’ex non vuole pagare il mantenimento?

L’assegno di mantenimento è un contributo economico che l’ex coniuge riconosce al coniuge più debole economicamente, finché si è in corso di separazione, per garantire lo stesso tenore di vita fino alla sentenza di divorzio.

Quindi il coniuge beneficiario deve avere due requisiti fondamentali, per richiedere ed ottenere l’assegno: essere privo di redditi propri e non essere la causa della fine del matrimonio.

Come confermato dalla Cassazione anche di recente, ad esempio con l’ordinanza 15 settembre –16 ottobre 2020, n. 22604, l’assegno di mantenimento viene revocato all’ex coniuge beneficiario al sopraggiungere di una nuova convivenza.

La convivenza stabile e continuativa con un’altra persona, infatti, prevede che sia il nuovo convivente a sostenere economicamente il partner in difficoltà, perché la convivenza more uxorio crea una famiglia di fatto, con il conseguente obbligo reciproco di assistenza morale e materiale.

Ma la revoca o la modifica dell’assegno di mantenimento spetta sempre e solo al Giudice, che analizza il caso specifico, e non può essere quindi una decisione arbitraria del coniuge che deve versarlo.
Il coniuge deve necessariamente presentare un ricorso al giudice, allegando le prove che dimostrino il miglioramento delle condizioni economiche del beneficiario, anche attraverso delle indagini patrimoniali e delle indagini sul tenore di vita dell’ex coniuge, oppure le prove che dimostrino un peggioramento della propria condizione reddituale.

Spesso il coniuge minaccia di non pagare l’assegno quando viene a sapere della nuova convivenza del coniuge beneficiario, e se non dovesse versare l’assegno può incorrere nel reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, punito dal Codice con la reclusione fino a un anno o con una multa che va dai 103€ ai 1032€, se inadempiente in medo reiterato, per diverse mensilità.

Lo Stato ha comunque istituito un fondo per i coniugi in difficoltà, ossia il Fondo di Solidarietà, che anticipa le somme dovute a titolo di mantenimento. Il beneficiario, però, per ottenere questo aiuto devono necessariamente presentarsi queste circostanze:

  • convivenza con i figli minori o, se maggiorenni, disabili e non autonomi;
  • gli sia stato riconosciuto il diritto all’assegno di mantenimento dal giudice;
  • abbia un ISEE non superiore ai 3000€;
  • sia risultato inutile ogni tentativo di farsi versare l’assegno.

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Fonte: laleggepertutti.it

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